“La nascita del Fintech appartiene agli anni 2008-2009, in piena crisi economica. In questo scenario, con le grandi istituzioni impegnate a risolvere i propri problemi in casa, si sono create delle opportunità nel mercato per start-up tecnologiche. L’approccio con la finanza online ha iniziato a mutare”. E’ questa l’introduzione dell’incontro che Pordenonelegge ha organizzato con Roberto Ferrari, direttore di “CheBanca!” del gruppo Mediobanca.
“I ragazzi di vent’anni non hanno nessun rapporto con la banca. Nel futuro ci saranno meno sedi fisiche, su 30.000 filiali attuali tra una decina d’anni probabilmente ne basterà un terzo, è un problema da gestire, il personale da re-impiegare, mette in discussione la vita di molte famiglie. I servizi finanziari si stanno digitalizzando, il digitale governerà il fisico, ma mi aspetto che la componente umana sarà mantenuta, soprattutto per i prodotti di investimento”.
A questo punto diviene cruciale capire come il cliente possa districarsi nelle scelte, un cliente “sempre più solo” come accenna la presentatrice Martina Milia.
“E’ necessaria una cultura finanziaria, in Italia è estremamente bassa. I clienti, ma anche molte banche non sono preparate a quello che verrà. Districarsi diviene sempre più complesso e richiede un’iperspecializzazione. In parallelo, il digitale sta sviluppando un’alta performance di cybersecurity, con Israele davanti a tutti che in realtà sta rendendo sempre più sicura la digitalizzazione finanziaria e nuove professioni nasceranno intorno alla sicurezza sul web”, precisa Ferrari.
Certo, non è facile in un Paese dove è ancora preponderante la diffusione della moneta sonante. “Il contante circola ancora per l’80% delle transazioni, l’home banking è puntualmente utilizzato dal 28% degli italiani, solo 1/3. E’ necessaria una cultura digitale, oltre a quella finanziaria”, aggiunge. “Siamo perennemente attaccati agli smartphone, ma li usiamo amatorialmente per foto e video. Anche se”, prosegue, “è interessante il dato attuale: l’età media di chi compra dagli e-commerce di 40 anni e la maggior parte attraverso il mobile”.
Si accenna a BITCOIN, a finanze alternative, come il crowdfunding “molto interessante soprattutto per il mondo delle imprese, che necessitano molto più dei privati di investimenti”.
E l’obiettivo più immediato? “Accessibilità, facile comprensione e personalizzazione per i prodotti e i servizi offerti ai clienti”.
SP