Roberta de Monticelli: Al di qua del bene e del male – Per una teoria dei valori

Pordenone, Venerdì 16 settembre 2016

Pordenonelegge 2016 ha ospitato la filosofa italiana Roberta De Monticelli per un incontro incentrato sulla riflessione intorno alla filosofia dei valori del nostro tempo e nel loro riscontro nella realtà. Propone la nostra. “Vorrei parlare dei fatti che riguardano il nostro senso morale e civile. Che fine sta facendo, l’Europa? Proprio oggi si è tenuto un vertice che ha lo scopo di distruggere l’Unione Europea, organismo sovranazionale nato con l’intento di unificare”. L’impresa sta naufragando, “stiamo assistendo al ritorno della forza degli estremismi nazionali, gli Stati rivendicano la loro autonomia.”

Si addentra nella situazione italiana. “E’ in corso il dibattito sulla riforma costituzionale, il referendum è prossimo, a breve saremo chiamati alle urne”. Prosegue, “L’ideale normativo è attaccato, eroso dall’interno, stiamo assistendo al suo appiattimento a favore del reale. E’ ormai diffusa e accettata la consuetudine che l’ideale debba sacrificarsi a nome della più agevole governabilità”. L’erosione dell’idealità è per la filosofa “il fenomeno più pervasivo del nostro tempo”. La fronte si corruga un poco quando specifica Molti tendono a considerare normale che ci siano le regole poi le deroghe, gli abusi poi i condoni. E’ il sintomo di quello che definisco una sorta di “neorealismo politico””. Lascia interpretare sottilmente il monito In questa logica della normalità, la facile conclusione è che ciò che è ritenuto normale, come evadere le tasse, poi diventi anche giusto.

Pordenonelegge 2016 - www.davidefranchini - Photo by Davide Franchini MULTIMEDIA
Pordenonelegge 2016 – www.davidefranchini – Photo by Davide Franchini MULTIMEDIA

 

Penso alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Penso al ‘900, ai grandi documenti pensati per riordinare la vita civile e politica del mondo appena uscito dalla seconda guerra mondiale, il valore si accompagna spesso al valore. L’architettura della costituzione mirava alla fioritura delle persone. La centralità della dignità umana, le progressive espressioni di strati sempre più profondi dell’idea stessa di giustizia hanno portato via via alla considerazione dell’uomo come “autonomo centro di vita”. Il tentativo di abbattere le discriminazioni e le uguaglianze ha promosso le potenzialità della persona, la realizzazione della personalità”

La selva geo-politica, che nell’intento costituzionale doveva essere soppiantata da una legge che considerava l’individuo, rischia dunque di vedere un rovinoso ritorno. “La prevaricazione del dover essere sull’essere è un’ombra che si sta allungando e della quale quasi non ce ne rendiamo conto”.

Il termine “valori” oggi annoia. E’ obsoleto, superato. Ma è fondamentale ritrovare il senso di questa parole, disegna tutto quello che riguarda il nostro sentire. Lo spirito si è ritirato; quando il dettato normativo si svuota dello spirito che lo anima, diventa lettera morta, perde lo spirito vitale. E’ importante mantenere vivo il dibattito pubblico, è un pilastro democratico.

Perché la deriva che stiamo conoscendo è colpa soprattutto nostra, dei “gestori delle agenzie di verità”, filosofi, insegnanti, educatori, magistrati. E’ nostro compito ricordare che le sfere della vita pubblica devono rimanere indipendenti dagli interessi politici”. “Non bisogna rinunciare all’elemento socratico”, conclude “Socrate andava per le strade e “chiedeva ragione” alla gente: è fondamentale argomentare, discutere di ciò che si ritiene buono”.

S.P.