CLIMATE CHANGE E RESILIENZA AGRICOLA – Novel Farm 2020

19 dicembre 2019.

La ricerca e l’innovazione sono pronte ad aiutare le imprese e la società
nell’affrontare le implicazioni del climate change in agricoltura. Gli strumenti sono intensificazione
sostenibile, tecniche genetiche, intelligenza artificiale e urban farming con l’utilizzo di idroponica,
aeroponica e acquaponica. Ne parleremo a NovelFarm, mostra-convegno sulle innovazioni
nell’agritech in programma i prossimi 19 e 20 febbraio a Pordenone Fiere.

I cambiamenti climatici e l’attività umana dovuta all’aumento della popolazione in diverse zone
ambientalmente fragili, come le zone semiaride e costiere, mettono a rischio la sostenibilità
economica di molte coltivazioni e la sicurezza alimentare.

Nel rapporto “Cambiamento climatico e territorio” presentato dal comitato scientifico dell’ONU (IPCC
report dell’8 agosto 2019 www.ipcc.ch/srccl), 66 scienziati hanno previsto un aumento dell’alternarsi
di periodi di siccità a piogge estreme in tutto il mondo e il superamento di determinati livelli di CO 2
con conseguenze prevedibili sull’agricoltura. La crescita della CO 2 nell’atmosfera facilita la crescita dei
vegetali, ma oltre certi limiti aumenta la necessità di acqua e di nutrienti per conservare la stessa
qualità delle colture. Se questo non avviene, gli scienziati prevedono uno scadimento a livello
nutritivo dei prodotti agricoli (5,9-12,7% di proteine in meno, 3,7–6,5% in meno di zinco e 5,2–7,5% in
meno di ferro).

La combinazione di aumento delle temperature medie e di crescita della popolazione porta inoltre
al rischio di salinizzazione delle acque superficiali e di falda. Un’alta concentrazione di sale presente
nell’acqua e nel terreno influenza negativamente i rendimenti del raccolto rallentando la crescita
delle piante e provocando squilibri nutrizionali e fenomeni di tossicità. Le zone costiere dovrebbero
essere tenute in speciale considerazione perché l’aumento dei pompaggi di acqua di falda per
destinazione agricola o civile (abitazioni) provoca l’infiltrazione di acqua di mare e di conseguenza un
elevato rischio di salinità del terreno.

Il cambiamento delle temperature e del tasso di umidità porta infine ad una maggiore diffusione di
parassiti e di specie aliene, come la cimice asiatica.

Per rimanere in Italia, Coldiretti ha stimato che i cambiamenti climatici hanno già causato danni
all’agricoltura per 14 miliardi nell’ultimo decennio.

Le soluzioni per affrontare questi cambiamenti però ci sono e la ricerca e l’innovazione
contribuiranno a supportare questa rivoluzione agricola.

La prima sessione di NovelFarm, moderata da Teodoro Georgiadis, ricercatore dell’Istituto di
BioEconomia del CNR, sarà proprio dedicata ad affrontare questi argomenti.

Partiamo dall’intensificazione sostenibile: uno strumento di sviluppo del comparto agrario che ha
l’obiettivo di incrementare le produzioni e la redditività riducendo gli impatti ambientali dei processi
grazie all’utilizzo della tecnologia e delle scienze agrarie e genetiche. L’applicazione della genomica e
dell’intelligenza artificiale, ad esempio, aiuteranno le piante ad adattarsi alle nuove condizioni
climatiche, sopravvivere e continuare ad essere produttive. Parleranno di questi primi argomenti:
Francesco Marangon, professore dell’Università di Udine e Presidente della Società Italiana di
Economia Agraria e Roberto Papa, professore dell’Università Politecnica delle Marche, che sta anche
lavorando a progetti di cooperazione internazionale con l’India.

Altra sfida per il futuro sarà quella di riuscire ad utilizzare le acque con una maggiore percentuale di
salinità. Temperature più elevate significano aumento dell’evaporazione e quindi una maggiore
concentrazione di sale nell’acqua delle zone costiere, cui si aggiungono i fenomeni di infiltrazione già
ricordati. A parlarne è Wim Voogt, ricercatore dell’Università di Wageningen, che ha condotto
incoraggianti ricerche sui pomodori coltivati in serra in Olanda.

Ultimo tema affrontato da Mohsen Aboulnaga, professore dell’Università del Cairo e consulente
UNESCO – Policy Lab, è la resilienza urbana attraverso l’urban farming. Una reale soluzione per
avvicinare i luoghi della produzione a quelli del consumo, accorciando la catena logistica e riducendo
l’impatto della produzione agricola sul nostro ecosistema.

Vertical farming, coltivazioni indoor e idroponica rappresentano metodologie di coltivazione per
rispondere alla crescita della domanda di prodotti alimentari in questo contesto. A queste saranno
dedicate le altre conferenze nelle due giornate di evento.

Maggiori informazioni su NovelFarm sono disponibili su www.novelfarmexpo.it
La manifestazione si svolgerà contemporaneamente ad AquaFarm www.aquafarmexpo.it/, mostra-convegno
internazionale dedicata all’acquacoltura, algocoltura, molluschicoltura e pesca sostenibile.

Fonte: Ufficio Stampa

Alla prossima 🙂

Davide Franchini