Cosa pensano le ragazze – Concita De Gregorio



Concita De Gregorio, giornalista, scrittrice una delle firme più prestigiose di “Repubblica” ha presentato al Teatro Verdi di Pordenone, nel contesto di Pordenonelegge, il suoCosa pensano le ragazze, un’importante, potente raccolta di racconti contemporanei tra la realtà e la fantasia che dà voce a donne dai 6 ai 26 anni.

“E’ una grande emozione essere qui, non crediate, non ci si abitua mai. Soprattutto in questi anni, abbiamo perso il valore delle relazioni. La grande carenza dei nostri tempi è quella degli sguardi, occhi negli occhi, ci guardiamo attraverso gli schemi”.



“L’altra è quella del tempo”, prosegue “Tutte le nostre vite hanno un denominatore comune: il tempo dell’attenzione che dedichiamo agli altri è pochissimo. Non ascoltiamo davvero nemmeno quando facciamo domande, non prestiamo all’altro la considerazione della risposta, si pensa già a cosa dire dopo. Quando telefoni a qualcuno è sempre impegnato, ti richiama dopo, dice di fretta. Mi sembra quasi di essere portatrice di un tempo che è finito e questo mi dispiace. Ma il tempo non si può eludere, con ritmi troppo serrati si cancellano la responsabilità, il piacere e la difficoltà di un ragionamento, il senso di unicità delle scelte. Ci sono cose che hanno bisogno di tempo, come lo studio della musica. E andando di corsa si perde qualcosa. Il silenzio. La pausa. La condivisione reale”.

Pordenonelegge 2016 - Davide Franchini MULTIMEDIA www.davidefranchini.it
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E poi al nostro tempo manca la verità, l’autenticità. Forse anche la coerenza. “Si sente se qualcuno corrisponde a quello che dice e che fa”.

Accenna al dolore: “il bandolo del filo delle relazioni si sta aggrovigliando. Quando c’è qualcosa che ti affligge molto, l’unico modo per superarlo è attraversarlo guardando quello che c’è oltre. Quando qualcosa mi faceva soffrire, o qualcuno mi feriva mia nonna mi diceva sempre “un centimetro più in alto, dieci metri più in là”, uscire da quel perimetro”.



E’ questo, sostanzialmente, quanto racchiuso -seppur declinato nelle singole personalità- in “Cosa pensano le ragazze”. “Questo libro parla delle donne ma è dedicato agli uomini. “Io non capisco le donne” è un alibi. Basta chiedere e ascoltarle. Perché tutte, non una esclusa, ciò che davvero vogliono è essere ascoltate e amate, oltre i loro corpi. E quello che più temono è la solitudine, nelle sue varie modulazioni”.

Pordenonelegge 2016 - Davide Franchini MULTIMEDIA www.davidefranchini.it
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L’incontro con Concita De Gregorio si conclude con il tema della solitudine, che si diffonde silenziosamente tra la gente di pari passo con la frenesia delle nostre esistenze e il diffondersi di una tecnologia non più ad uso dell’uomo ma a sua sostituzione, riflessione molto sentita in questa 17. edizione di Pordenonelegge.“Quando io avevo 15 anni avevo 4 amiche. C’erano le solitudini esistenziali, quando ti facevi rapire da un libro o da una canzone, ma mai mi è mai venuto in mente di sentirmi sola materialmente. Ora gli amici sono 4.000, ma in realtà nessuno. Mio figlio adolescente una sera piangeva nella sua cameretta perché un youtuber che seguiva aveva annunciato che non avrebbe più postato, per lui “il suo migliore amico” non era Alessandro, il compagno di scuola con i capelli rossi, era lo youtuber che la sera gli faceva compagnia fintanto non si addormentava. Da mamma mi sono posta delle domande”. Domande che dovremmo porci tutti.

S.P.