L’economia nella Mente – Paolo Legrenzi e Armando Massarenti

L’economia nella mente è il libro di Paolo Legrenzi e Armando Massarenti che si propone di diffondere una nuova strategia di approccio mentale, “essere pensatori critici per essere buoni cittadini”. Una necessità in questo caso affrontata rispetto alla gestione dei risparmi, ma valida per tutti gli ambiti della vita. I più recenti Nobel in materia economica sono professionisti non economisti e gli autori non fanno eccezione. Legrenzi, psicologo, è il massimo esponente in Italia della disciplina che studia gli errori sistematici, interessato alla branca psicologica del “ragionamento puro”, Massarenti filosofo della scienza e giornalista, dirige l’inserto culturale de Il Sole 24 ore”.

E’ un bene, assicurano “è fondamentale scardinare le discipline tradizionali”, pensare trasversalmente alla necessità di educare i ragazzi fin dalle elementari al pensiero critico “è un abito mentale, non è una nozione da imparare a memoria, richiede allenamento, all’università è tardi”.Senza contare che nell’ambito dei fatti finanziari ed economici gli esperti non sono in grado di fare previsioni più puntuali degli inesperti”. “Il fatto è che molti pensano che si possano prevedere le cose, ma non è così. Ci si avvale di leggi probabilistiche, ma non si può sapere nulla sul breve termine. E’ come quando si parla di terremoti: sappiamo che le zone sismiche sono le più vulnerabili, ma sapere quando la terra tremerà non è possibile. Ugualmente funziona per i mercati finanziari: sono fatti dalle scelte umane, imprevedibili”.

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Davide Franchini MULTIMEDIA – Pordenonelegge 2016 – www.davidefranchini.it

Il guaio, se ci si trova impreparati, è che i principi elementari di buon senso, basati sull’esperienza, quelli diffusi dalla cultura media, quelli che una mamma insegna al suo bambino, in ambito finanziario funzionano al contrario.” Procedere per abitudine trae in errore, insomma, porta il risparmiatore a rivolgersi alla filiale del paesello, a fidarsi dei volti che incontra al bar. Finisce che non si è in grado di individuare i grandi punti di svolta. Un esempio? Il calo del valore degli immobili. Per anni ci siamo adagiati al trend, credendo che sarebbe cresciuto senza sosta. Tendiamo a guardare lo specchietto retrovisore dimenticando che ciò a cui dobbiamo prestare attenzione è la strada davanti a noi”.

Non dobbiamo diventare tutti esperti di economia e di finanza, ma tentare di superare l’ignoranza che ragiona per compartimenti stagni e per abitudini consolidati. Citano Einstein, e poi John Dewey, “in Italia è considerato solo un pedagogista, in realtà è stato un gigante della filosofia”. L’unica idea possibile di crescita della nostra società è la cultura, ne sono certi. Il problema è ampio, “Gli studenti sono digiuni al ragionamento puro, sono impreparati alla risoluzione di problemi”, denuncia Legrenzi,bisogna partire da problemi concreti, facilmente comprensibili, superare gli ostacoli al pensiero critico”. Il loro libro, senza dubbio, è in grado di fornire spunti fondamentali in merito.

S.P.